Fino a qualche anno fa la figura dell’influencer non esisteva mentre oggi ve ne sono di ogni sorta e di ogni età.
Chi è l’influencer? È una persona che risulta essere per l’appunto molto influente tanto da condizionare l’opinione e gli acquisti degli utenti. Il suo potere è quello di essere persuasivo e di far sì che le persone si identifichino con lui o con il suo messaggio o i suoi valori. È capace di amplificare pareri, messaggi e altro grazie alla sua competenza (reale o presunta che sia). Chi lo segue, la sua community, ha fiducia nella sua reputazione e nelle sue capacità.
Incontriamo gli influencer su praticamente ogni piattaforma virtuale, tanto che ognuno di loro solitamente ha più canali di comunicazione con le community.
Essi sono blogger, YouTubers, Instagrammers, fotografi che condividono contenuti sui loro canali, interagiscono con i follower relativamente ai temi di cui trattano. Grazie al loro seguito, vengono contattati da aziende al fine di poter pubblicizzare un prodotto o un servizio. Vedere una persona che “assomiglia” al nostro modo di pensare e vedere le cose ci fa sentire più vicini a questa. Sarà una persona di fiducia, di valore. Sono visti come persone reali, genuine, ispiratori di fiducia e con cui addirittura poter comunicare in diretta.
Ogni influencer tende a “specializzarsi” su ambiti diversi di cui diventa presto protagonista. Temi quali gaming, lifestyle, wellness, fitness, food, gaming e via discorrendo.
I criteri per definire il tipo di influencer può essere suddiviso in base all’ampiezza del pubblico che li segue e in base al livello di influenza che essi possono esercitare. Possono essere micro-influencer se hanno fino a 25000 follower o addirittura celebrity se ne hanno oltre il mezzo milione. È naturale che le aziende li “usino” come strumento per poter pubblicizzare i loro prodotti.
Tutto questo però pone diversi quesiti, soprattutto per l’impatto che essi possono avere sui più giovani e sui più vulnerabili.
Il tipo di personaggio che seguo sui social può influenzare il modo di vedere il mondo e i propri valori. Compro quella cosa perché ce l’ha quel personaggio. Scelgo questo modo di apparire perché così è più in. Seguire persone che puntano a canoni di bellezza elevati, riconoscimenti sociali continui e a tutto un mondo di valori dove o sei dentro o sei fuori, può spingere il giovane o il vulnerabile a cercare di riconoscersi in queste idee molto pressanti. Cercare di omologarsi può spingere a stati d’ansia e a situazioni sfavorevoli quali i disturbi alimentari e depressione. Omologarsi al fine di rientrare in un canone definito da una moda, tende a glissare la capacità di ragionamento e di comprensione di noi stessi che dovremmo avere. Si rischia di divenire dipendenti dal giudizio esterno e dalle mode passeggere. L’autenticità e l’unicità del singolo viene messa da parte per un pensiero collettivo e potenzialmente dannoso per la persona.
Non si vuole demonizzare l’influencer, ma è bene che si cerchi di interessarsi ai contenuti che, soprattutto i giovani, guardano e condividono. Gli influencer possono essere una grande risorsa se i contenuti che condividono sono utili all’individuo ma possono essere anche pericolosi in persone facilmente influenzabili.
Dott. Manuel Nicolè
Psicologo Psicoterapeuta Consulente Sessuologo